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A me pare che dovrebbe far riflettere molti, a cominciare dai politici, che queste critiche arrivino non da parte avversaria o concorrente, ma da giornalisti prestigiosi del medesimo gruppo editoriale che ha appena concluso l’operazione. Eppure Mucchetti, citato da Lerner, afferma addirittura che “quei vincoli antitrust sembrano superati” e che “l’antitrust non può uccidere le imprese”. Mi chiedo allora se la preoccupazione degli illustri colleghi non sia motivata, prima che dalla violazione della normativa antitrust, dal fatto che la premurosa sponsorizzazione di Matteo Renzi (e degli interessi che rappresenta) prima dell’Unità rilanciata, poi della RAI riformata, possa avere con la direzione di Calabresi, ulteriori significativi successi. Una preoccupazione che ritengo, come sapete, assolutamente fondata. (nandocan).***dal blog di Gad Lerner, 3 marzo 2016 – Massimo Mucchetti, senatore PD ed ex vicedirettore di “Corriere della Sera” e de “L’Espresso” ha evidenziato in un un intervento sul “Foglio” l’eccessiva concentrazione editoriale rappresentata dal polo Repubblica-Stampa. Mucchetti rimarca come l’attuale normativa vieti la costituzione di società editoriali con quote di mercato superiori al 20%, mentre il polo Repubblica- Stampa ha una tiratura pari al 22%. L’AgCom dovrà intervenire secondo l’ex vicedirettore del “Corriere”, per porre rimedio a questa situazione. Il senatore PD spiega come la fusione serva a cercare economie di scale per ridurre i costi, in un momento in cui il settore è in particolare sofferenza. “Quei vincoli antitrust sembrano superati, con un’editoria incapace di reggere, almeno per ora, la sfida delle nuove tecnologie digitali…L’antitrust non può uccidere le imprese”. Massimo Mucchetti rimarca però come le regole antitrust, oltre a stimolare la concorrenza, abbiano particolare valore nel campo editoriale, visto l’elevato valore del pluralismo informativo. “La logica dell’industria non ci esime dal chiederci se sia superata la preoccupazione politica per il pluralismo, che ha tante volte ispirato le posizioni antiberlusconiane del gruppo Espresso. E la risposta è no”. Il senatore del Partito Democratico spiega come il nuovo polo editoriale rappresenti una contraddizione con le campagne de “La Repubblica” contro l’eccessivo potere editoriale del gruppo Fiat, che ora praticamente uscirà da questo settore con l’addio a Rcs. Exor rimarrà azionista di minoranza e controllerà The Economist, ma l’azienda automobilistica si concentrerà sul suo business. Massimo Mucchetti sottolinea come alla luce della fusione tra “Repubblica” e la “Stampa” Silvio Berlusconi potrebbe sostituire le quote di Fca in Rcs e nessun potrebbe contestarlo. Un’operazione che non avverrà, ma che illustra una delle contraddizioni di questa importante operazione industriale.by by
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