***Penso che non ci rendiamo conto abbastanza che la tragedia quotidiana dei migranti e la cancrena dei conflitti mediorientali sono due facce della stessa realtà. E se l’Europa si dimostra incapace di affrontarla con ragionevole determinazione barcamenandosi tra gli egoismi nazionali, vuol dire che ha ormai cessato di esistere in quanto istituzione. Dobbiamo dare atto al nostro governo di essere è tra i pochi che danno prova di un po’ di buon senso per aver tratto insegnamento dalle infelici esperienze del passato. Mentre chi soffia ancora sul fuoco vendendo armi in cambio di petrolio o progettando interventi suicidi ci costringe tutti a restare seduti su una polveriera (nandocan).
***di Piero Orteca, 19 aprile 2016* – Uno stillicidio. Di morti, feriti e disastri. Nemmeno se l’avesse studiata un dio perverso e cattivo sarebbe riuscito a tanto. Ci sono riusciti invece francesi, inglesi e americani, gettando taniche di benzina dove il fuoco ardeva sotto la cenere, cioè in Medio Oriente. Le “primavere arabe” e la disarmante minchioneria degli intellettuali “allo sbaraglio” (degli altri) hanno fatto il resto. La polpetta avvelenata è stata confezionata dalle mani di chef poco sapienti e molto arroganti, gentaglia che non riuscirebbe a gestire manco i rapporti con amici, parenti e vicini di casa.
Così oggi la guerra di Siria è “solo” la punta di un iceberg che, contro le leggi della fisica, rischia di uscire tutto dall’acqua. Morti a cataste (quasi 300 mila quelli “unofficial”), alleanze saltate come tanti fusibili di scarsa qualità, giri di valzer diplomatici dove non si capisce più chi balli e chi suoni: insomma, il Medio Oriente oggi è un vero macello. E le tensioni si allargano a macchia d’olio. Altri 50 morti a Bengasi (Libia) per terrorismo. Un paio di morti russi (molto significativi) in Siria. Sono i piloti di un elicottero corazzato Mi-28H abbattuto come un fastidioso moscone dall’Isis.
E anche se a Mosca dicono che il velivolo “è caduto da solo” (come le pere), chi la sa più lunga parla di missili antiaerei “Strela-7” in mano alle milizie islamiche. Un’arma capace di abbattere un Jumbo-Jet in fase di decollo o di atterraggio. Giriamo la segnalazione a tutti coloro che parlano, parlano e si sputacchiano addosso, senza capire che su un areo civile del genere, prima o dopo, potrebbero imbarcarsi anche i loro figli. Tra l’altro, l’elicottero era dotato di sofisticati strumenti elettronici, che avrebbero dovuto evitarne l’abbattimento. Il fatto che sia stato comunque colpito, fa rabbrividire: forse significa che i terroristi si sono procurati missili “a spalla” ancora più mortali degli “Strela-7”.
Documenti su una base nucleare tedesca
Intanto (contromossa?) gli americani hanno rispolverato i vecchi e giganteschi B-52, che hanno sotterrato di bombe il Vietnam, piazzandoli nella base qatariana di al-Udeid. L’ultima notizia, tanto per finire in gloria il bollettino di oggi, non parla certo di fatti che allarghino il cuore alla speranza. A Bruxelles, nell’appartamento del terrorista dell’Isis Salh Abdelslam, sono stati trovati documenti “segretissimi” che si riferiscono all’impianto atomico di Juelich. Nella migliore delle ipotesi potrebbe trattarsi di un obiettivo scelto come prossimo attentato. Nella peggiore, forse i terroristi studiavano le materie per farsi una bella bomba nucleare “sporca” in casa per poi farla esplodere in qualche luogo affollato.
*da RemoContro, il grassetto è di nandocan















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