Immagino che Marnetto si riferisca a Matteo Renzi, anche se non è più segretario del PD e dichiari pubblicamente di non volersi candidare, perché pare – non solo a Massimo – che non abbia rinunciato definitivamente alla leadership e di fatto continui a controllare la maggioranza nel partito e nei gruppi parlamentari (nandocan)
***di Massimo Marnetto, 19 settembre 2018 – Abbiamo mai visto un politico dire: ho sbagliato, lascio il mio posto ad un altro, purché il partito si riprenda?
Pensiamo veramente che una persona che passa la giovinezza a imparare le tecniche di compravendita del consenso, di lotta per la visibilità nel partito, che arrivi finalmente al vertice e poi al comando, ceda il suo ruolo per responsabilità? No, non succede. Chi è causa di una sconfitta, la nega per restare, altro che autocritica. E si sposta per un po’, solo per ritornare. Per rimuoverlo, ci vuole l’antagonista e il conflitto.
Nel PD, invece, il conflitto è bloccato. Il partito non vomita l’indigesto e così continua a patire e deperire. Tutti aspettano il congresso come una lavanda gastrica, ma intanto il malore aumenta e il consenso diminuisce. Fate presto, c’è una Margherita velenosa che va espulsa. Affinché il partito intossicato da chi cerca voti a destra, torni a occuparsi di chi cerca giustizia sociale a sinistra.















Commenti recenti