Però sognare non basta, ha commentato qualcuno. E un noto illustratore italiano, Paolo Barbieri, ha risposto a Sandra Bonsanti, Presidente di Libertà e Giustizia, illustrando concretamente il sogno con quanto sarebbe stato utile a tradurlo nella realtà. (nandocan)
“… con gli articoli della Democrazia Diretta Propositiva 71 e 50, che non hanno prodotto nulla finora in virtù dell’arroganza della casta e della “distrazione” della Cittadinanza e delle sue migliori espressioni che non hanno colto e valorizzato questo strumento di efficacia assoluta…..Basta mettere insieme le Grandi Firme del Paese, esempio Carlassare, Petrini, Rodotà, Settis, Zagrebelsky, ecc., il miglior associazionismo come Libera, la Rete per l’Acqua Pubblica, CittadinanzAttiva, ecc., e tutto quel mondo dell’informazione e comunicazione che da lustri e decenni ci aggiorna continuamente sui misfatti della casta, Gabanelli, Travaglio, Stella, ecc., ed il gioco è fatto!
In pochi giorni prenderà corpo quella Sovranità Popolare REALIZZATA, non più solo un intercalare inutile ed offensivo per la Carta stessa, di cui è parte importante dell’articolo UNO, non per caso! Senza violenza, senza vuoti di potere, senza disordini, ma solo ESERCITANDO APPIENO LA CARTA, la via del cambiamento sarà aperta e percorribile!
Coraggio Presidente! Colga l’attimo prima che sia tardi per “Costruire la (sua) RIVOLUZIONE”! (ricorda? 16 giugno 2011 su questi spazi!).
***di Sandra Bonsanti, 28 gennaio 2015* – Il mio Presidente, appena eletto, non tirerebbe dalla tasca dei pantaloni un discorso già scritto da qualcuno, ma farebbe un largo sorriso a tutti i parlamentari assiepati nell’aula e prenderebbe la parola: “Cari elettori – direbbe all’incirca – vi ringrazio di avermi eletto, non so se merito la vostra fiducia, ma per me è importante soprattutto avere la fiducia dei cittadini italiani che non hanno più nessuno in cui credere e a cui fare affidamento. Vi parlo dunque senza tanti giri di frase e col cuore in mano. Prima di tutto voglio dirvi che quelle riforme della seconda parte della Costituzione, l’abolizione del Senato e la legge elettorale che è stata approvata anche dal Senato sono un immenso pasticcio. E questo è il meno. La cosa grave è che possono aprire la strada ad avventure che il nostro Paese, tanto bello ma anche un po’ bizzarro, ha già corso nel passato e non vedo proprio perché si debba rischiare di correrne di nuove nel futuro. Con questo voglio dire che io non metterò mai la mia firma sotto un testo che smantelli la Costituzione del ‘48. Una cosa è aggiornarla e applicarla, un’altra è buttarla alle ortiche. In questi anni vi hanno riempito la testa di falsità. Non firmerò nemmeno quel provvedimento del 3%. E non firmerò una riforma della giustizia che non tenga conto delle richieste della magistratura. Siccome noi siamo uno dei Paesi col più alto tasso di corruzione vi prego di fare in fretta leggi per ostacolarla, e soprattutto il falso in bilancio. Infine, vi dico che la mia interpretazione della democrazia è la stessa che dette Salvemini e che Calamandrei citava a ogni piè sospinto: ‘La libertà politica è il diritto di non essere d’accordo con gli uomini che controllano il governo. Da questo diritto derivano tutti i diritti di un cittadino in un regime libero’”. Il mio presidente a questo punto tirerebbe ancora un sospiro e direbbe: ”Sto pensando di sciogliere le Camere. Questo Paese ha bisogno di esprimersi. Con una legge elettorale che rispecchi le scelte dei cittadini”. Il discorso del mio presidente passerebbe alla storia, così come le espressioni terree dei ministri e dei parlamentari. Lui salirebbe a piedi verso il Quirinale, accompagnato da due ali di folla.
*dal sito di libertaegiustizia.it, il grassetto è di nandocan















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