Che Matteo Renzi non riesca più ad immaginare la sua vita senza Palazzo Chigi, come scrive oggi Mineo, è possibile, anzi probabile, ma di importanza assai relativa. Quanti siano i parlamentari e dirigenti del PD che riescono ad immaginare un’alternativa, questo è davvero importante (nandocan).
***da Corradino Mineo – La cosa che Matteo Renzi sa far meglio è occupare la scena, costringere tutti i giornali a parlare di lui. Lo fa scegliendosi di volta in volta gli avversari da asfaltare, personalizzando lo scontro, riducendo ogni questione di merito alle solite coppie: rabbia-speranza, passato-futuro, andare avanti-frenare. Così anche il caffè del mattino rischia di diventare ripetitivo, noioso, come le prime pagine dei giornali. Devo rifletterci, visto che nessuno mi paga per scrivere ogni mattina né per prendere insulti dai droni in rete.
D’altra parte mi chiedo cosa possano fare di meglio i direttori dei quotidiani per sottrarsi a questo maleficio. Poco. Con un po’ di malizia, oggi il Corriere usa il magico verbo “frenare” a proposito di Renzi anziché degli avversari: “Quirinale, Renzi frena Berlusconi”. Poi ricorre a Giannelli che riscrive, ad uso di Matteo Renzi, nientemeno che il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx: “Imprenditori di tutto il mondo unitevi”. Il manifesto (giornale) ricorda al premier, che ieri ha definito eroi tutti gli imprenditori, i tanti italiani che ieri hanno preferito fare la spesa al super mercato anche per i poveri: “L’impresa alimentare”. La Stampa torna sulle cifre della crisi: “13,2% Disoccupazione mai così alta”, in tutta la nostra storia. Il Fatto si occupa di M5S. “Tutti contro tutti. Pronte altre 20 assunzioni”.
Punture di spillo. Su Repubblica il racconto del giovane premier torna immenso, cioè non misurabile da chi vorrebbe fatti, proposte, alternative concrete. “Berlusconi rispetti i patti, prima l’Italicum poi il colle. L’IlVA tornerà allo stato, la salviamo e poi rivendiamo”. È il titolo dell’intervista che gli ha fatto Claudio Tito. Detta così sembra pure interessante. Rilancio del Nazareno, nuovi orientamenti di politica industriale fino alla possibilità di nazionalizzare? Pia illusione! Dal testo non si evince neppure se non si intendano dare altri soldi ai Riva. E quanto a Berlusconi tutto si riduce a una battuta: “me l’avevi detto tu!”.
La Camusso? La comprendo, poverina, “ha la necessità di tenere alta la tensione e i toni in vista dello sciopero generale”. D’Alema? “Forse” può capitarmi di essere “persino” d’accordo quando parla di intervento pubblico, ma lui gestì “l’affare Telecom,diciamo!” E dopo quel diciamo immagino il risolino di Crozza con i denti da coniglio: asfaltato! Grillo? “Il Pd lo ha rottamato alle europee. L’astensionismo in Emilia? “E che c’entra il governo? Allora perché non hanno votato SEL”? L’intesa tra Lega e Le Pen? Torna utile: “Il popolo della sinistra ci penserà due volte a votare per la sinistra radicale rischiando di consegnare il paese a Matteo Salvini”. La disoccupazione al 13,2 per cento? “In sei mesi di governo sono stati creati oltre centomila posti di lavoro. Un primo segnale incoraggiante”.
Avviso ai naviganti. Amici miei (per dirla con il senatore Razzi) questo giovanotto s’è innamorato del suo ruolo. Più di Letta che smise di rispondere alle critiche, e di Monti che adottò un cagnolino per somigliare a Berlusconi, il quale, poco innanzi, faceva “cucù” alla Merkel e pensando che bastasse. Sì, l’istinto del vecchio gufo -in fondo cos’è mai un buon giornalista se non un gufo che non si accontenta e critica?- mi dice che Matteo Renzi non riesca più a immaginare la sua vita senza Palazzo Chigi. Può essere il suo tallone d’Achille. Perché se qualcuno osasse sfidarlo davvero, credo proprio che Matteo deporrebbe la spocchia e verrebbe persino a patti.
Ciò detto, in Francia la destra “repubblicana” torna a Sarkozy per contenere “madame la presidente”, Marine Le Pen, la quale stravede per Matteo Salvini. Il silenzio e l’umiltà di Papa Francesco sembrano aver commosso musulmani e ortodossi di Turchia. Assolto da un tribunale, compiacente l’agente che uccise Michael Brown, a Ferguson USA, ha lasciato la polizia.















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