Mi chiamo Fer nando Can cedda. Il nome del sito è un facile omaggio a Sandokan, eroe letterario di un’infanzia remota. Sono nato a Cagliari l’8 Maggio 1936. Nelle strade italiane si festeggiava la precaria conquista di una colonia africana. Sardi erano i miei genitori e così i loro ascendenti, solo la nonna materna era di Firenze. Devo forse a lei se la famiglia si trasferì in quella meravigliosa città e lì sono cresciuto, primo di cinque fratelli.
Studi classici e laurea il Giurisprudenza. Il babbo, funzionario statale, voleva fare di me un magistrato ma io ero aspirante giornalista già dal liceo: scrivevo, ciclostilavo e distribuivo il giornalino scolastico. La prima “vera” redazione è stata, nel 1962, quella del “Giornale del Mattino“. Era la stagione di una Firenze culturalmente vivace e cosmopolita, del sindaco La Pira e di don Lorenzo Milani,. Io avevo già lasciato l’Azione Cattolica per il “Cenacolo” di Padre Ernesto Balducci. Scrivevo per “Testimonianze”, una delle riviste del “dissenso” cattolico. E fu proprio padre Balducci a benedire – nel dicembre del ‘64 – il mio matrimonio. Un anno dopo, con una sposa appena laureata in lettere e una figlia di poche settimane, viaggiavo verso Roma a bordo di una Fiat “850”. Assunto con selezione pubblica dal telegiornale RAI, l’unico allora in Italia, direttore Fabiano Fabiani. A trent’anni entrai nella redazione del mitico “TV7”, il sogno di ogni giovane giornalista. Nel 1969 la nomina a “inviato speciale”, secondo e ultimo gradino della mia carriera professionale. E la nascita del secondo e ultimo figlio, nel medesimo anno.
Nel 1976 l’invito di Andrea Barbato a entrare nella prima redazione del “TG 2“, invito accolto ovviamente con entusiasmo. Pochi anni dopo, con l’avanzata implacabile della lottizzazione, Barbato venne costretto ad andarsene e l’entusiasmo cominciò a venir meno. Chi non aveva “santi in parlamento” poteva affermarsi solo se molto disponibile e io non lo ero. Al contrario, mi impegnavo nel comitato di redazione, nell’Usigrai, mi esponevo nelle assemblee. Riuscii a salvarmi professionalmente lavorando nelle rubriche e nei servizi speciali, occupandomi, spesso con soddisfazione, di cronaca, di cultura, di costume, di religione.
Finché al TG 2 sopravvisse dignitosamente il giornalismo d’inchiesta, ci fu ancora modo di divertirsi, o almeno di lavorare con serietà. Nel ’96, sotto la direzione di Mimun, scelsi lo “scivolo” e la pensione anticipata.
Da allora continuo a fare il giornalista, con i miei blog e su vari siti Internet, ma a titolo gratuito e volontario e lo stesso valeva per il servizio che ho reso ai colleghi negli organismi della categoria (ordine, sindacato). Nell’ottobre del 2013, ho compiuto 50 anni di professione. E’ dal 1994 che aspetto l'”Ulivo“. Nel 2008 mi ero deciso per la prima volta a entrare in un partito, il PD, per aiutarlo a diventare davvero “nuovo”. Nel 2015 ho capito come molti altri che non c’era niente da fare, Matteo Renzi lo stava portando a destra, in direzione opposta alla mia. Continuerò a occuparmi di politica, naturalmente. Dove e come, vedremo. Figli e nipoti vivono e lavorano all’estero. Nel maggio 2016 avrò 80 anni. Vi terrò aggiornati.















Il mio commento ai vari interventi dei candidati alla dirigenza del partito Liberi e Uguali mi lascia perplesso. Intanto vorrei capire una cosa : il nome o titolo del Partito Liberi e Uguali cosa significa? Liberi da chi o da che cosa? e uguali a chi o a che cosa? Perché qui sta il vero nocciolo del problema. Se per liberi intendete lo stato di chi non é costretto più a lavorare e produrre per vivere …non va bene. Il lavoro infatti nobilita l’uomo senza di che rimane solo, si abbrutisce non comunica e finisce con l’andare a cercarlo come unica medicina alla sua depressione. Se per uguali intendete uguali ai ricchi state dando , come a suo tempo fece il vero partito comunista italiano, una pia illusione. I ricchi infatti in virtù proprio di questa definizione lo sono in quanto non dividono niente con nessuno, tengono tutto per se e al massimo per la propria famiglia e agli altri non resta che quel poco che serve per sopravvivere. Bisognerebbe invertire questa antica tendenza ma se non c’é riuscita la Chiesa in 2000 anni di predicazione del Vangelo degli umili, come possiamo pretendere di farlo da noi?
Il nome della lista che si è presentata alle elezioni del 4 marzo, che non è ancora un partito, fa riferimento e si ispira alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che all’articolo uno dice: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Dove si intende che l’obbiettivo comune ai partiti che ne hanno fatto parte e che hanno una rappresentanza in parlamento sia pure modesta è la lotta alle diseguaglianze crescenti in Italia e più in generale nel mondo.
Abbiamo la stessa età,in vero vado per gli 81 anni, sono stato iscritto al PCI,PDS,DS ed in ultimo al PD dal quale, con l’avvento di Renzi, non ho più rinnovato la tessera per gli stessi motivi che hanno allontanato te e tantissimi altri come te e me. Non ho mai avuto la fortuna di incontrarti (essendo l’ambito del mio lavoro da funzionario di un ente locale diversissimo dal tuo) ma tu appartenendo alla scuola di Andrea Barbato,”il giornalista gentiluomo,” mi fa sperare che ancora esistano persone che possano dare un contributo di idee alla rinascita di una nuova sinistra fondata sui valori che poi sono quelli scritti nella nostra Carta Costituzionale che tu orgogliosamente speri che viva sempre. Auguri di buon lavoro
Apprezzo quel ” Viva la Costituzione” che appare sul tuo sito. Sono Mauro Bortolani di Reggio Emilia anno 1935. Appartengo all’ associazione reggiana per la Costituzione. Sono scandalizzato per l’arresto di Lucano, il primo sindaco che ha fatto rinascere un paese morente. Saluti. Mauro
Ciao Nando,
sono capitata per caso sul tuo blog e in poche righe ho incontrato tre persone care… che appartengono a quella che chiamo la mia famiglia del cuore, e una rivista amata.
Don Lorenzo è stato un prezioso, ineguagliabile modello del “fare scuola”, padre Balducci e Andrea Barbato mi hanno aiutato, in modi e in campi diversi, a capire un po’ di più come vanno le cose di questo mondo.
Testimonianze è stata una delle mie letture degli anni universitari.
Leggendo la tua presentazione mi è sembrato di incontrare un vecchio amico!. Grazie per avermi regalato un’emozione.
Ciao
Sissy
Una buona serata a Lei Fernando e tanti auguri. Antonio Aregoni.
auguri anche a lei, Fernando
Nando mi è arrivata una segnalazione riguardante il tuo blog, tramite una mail rigirata da amici. Ora capisco il motivo: abbiamo idee abbastanza comuni. Ti segnalo quindi a mia volta il sito per il quale anche io, giornalista professionista, presto servizio volontario.
https://www.partecipadem.it/drupal7/
Sono attiva nell’ambito della sinistra… ma non di tutta la sinistra. Se ti troverai in sintonia con quello che si sta cominciando a fare sul tema della Partecipazione, fatti vivo. Giulia