Roma, 24 giugno 2017 – Un discorso del tutto innovativo rispetto alla cultura cattolica degli ultimi secoli. Così Raniero La Valle, giornalista e scrittore che come pochi altri ha seguito e commentato per oltre mezzo secolo avvenimenti interni ed esterni alla Chiesa e al Vaticano, ha definito l’esortazione rivolta da Papa Francesco al collegio degli scrittori della rivista dei gesuiti “Civiltà Cattolica” indicando loro tre parole che dovevano identificarne la missione: INQUIETUDINE (non essere mai paghi della situazione com’è), INCOMPLETEZZA (sapere che ci sono più cose in cielo e in terra che nella loro comprensione della realtà) e IMMAGINAZIONE (riuscire a pensare l’impensabile, sapere che un altro mondo è possibile a partire dalla liberazione degli oppressi). Tre parole che rappresentano anche il modello che Bergoglio ha dato a se stesso e al suo pontificato, ma che potrebbero valere anche la società laica e per la politica e in particolare per tutti i giornalisti, credenti e non credenti. Per questo il 14 giugno scorso se ne è parlato in un convegno promosso dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana nella sede della FNSI. Nel video sono i passaggi che ho ritenuto più significativi dell’intervento di Padre Antonio Spadaro, direttore de “La civiltà cattolica”, dal 1850 la più antica rivista in lingua italiana.















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