
1. Superando l’anomalia per la quale l’azionista del servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.
2. Sostituendo la Commissione parlamentare di Vigilanza Rai con un nuovo Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile, e che ogni organismo di nomina e di gestione abbia una composizione di genere paritaria.
3. Affidando al Consiglio per le Comunicazioni audiovisive il potere di nomina dei vertici della concessionaria del servizio pubblico (il CdA Rai), selezionati in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza.
4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.
5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità interrattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso consapevole ed attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.
MoveOn Italia















Commenti recenti