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note e proposte di un giornalista
Forse non c’è quel che sognasti invano, l’amicizia composta dei fratelli uniti ed abbracciati a un destino comune. Ora non c’è che il flebile respiro del condannato che invoca dal potente il suo diritto. Oppure la sguaiata rivolta del perdente incatenato a un odio senza risorsa alcuna di vittoria. Vince chi può,
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La notte, che non conosce tempo né memoria, si allunga nella febbre dei ricordi di una dubbia certezza, trascorsa invano a fabbricare sogni e felici illusioni. Altro non c’è che il misterioso dono della bellezza. 30 marzo 2018
nandocan06@gmail.com
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